VOI COME LI CHIAMATE?
Non è Carnevale in Calabria senza i dolci di Carnevale per eccellenza : “i graviuoli” oppure… “turdilli”.
Nel web si trovano molte ricette sotto il nome “turdilli”, ma in diverse località calabresi si chiamano diversamente!
Ad esempio, nella provincia di Vibo si usa il termine “graviuoli” !
Ad ogni modo, quello che non può assolutamente mancare è l’olio extra vergine di oliva, anche perché sono fritti!
Anzi, rigorosamente fritti!
L’olio, oltre che per la frittura, serve anche nell’impasto assieme a soli altri 2 ingredienti… tanto semplici quanto buoni e genuini!
La ricetta tradizionale che, come immaginerete e diciamo spesso, non è mai precisissima però… la nonna garantisce il controllo qualità!
COME TRADIZIONALE VUOLE
Solo 3 ingredienti per l’impasto squisito, pochi passaggi et voilà!
Le nonne, con le ricette, si sa, non sono mai precise: spesso le indicazioni sono “a sentimento”! Chi non ha mai sentito la classica frase “quanto basta”?
“Nonna, ma perché farina quanto basta?”
“Perché dipende dalla grandezza del bicchiere!”
Come darle torto?!
Vediamo la ricetta!
RICETTA DEI GRAVIUOLI CALABRESI
1 bicchiere di olio extra vergine di oliva
2 bicchieri di vino (bianco o rosso, a piacere)
farina q.b.
miele di fichi e/o vino cotto per completare
PROCEDIMENTO
Disporre la farina in un recipiente e versate al centro i liquidi. Lavorare insieme i 3 ingredienti dell’impasto: olio, vino e farina.
Farina, quanto basta, per avere un impasto morbido, elastico ma compatto; ossia facile da lavorare quindi non eccessivamente duro.
L’impasto, infatti, dovrà poi essere steso e tagliato a piccoli tocchetti da lavorare su una tavoletta rigata (tipo rigagnocchi) oppure premendo con una forchetta.
Una volta fatte le forme, simili a gnocchi, friggere in olio extra vergine di oliva caldo ed una volta cotti al punto giusto, ossia dorati, riporli su carta assorbente. Dopo, lasciare raffreddare.
Attenzione a questo passaggio, è importante: si sconsiglia di intingerli caldi con il vino cotto o miele, in quanto si inzupperebbero troppo ed il risultato non sarebbe ottimale, poiché tenderebbero a frantumarsi.
I graviuoli perfetti, infatti, sono friabili ma non si sbriciolano!
Quale farcitura?
Quale ti piace di più!
A seconda dei gusti si può scegliere di intingere i graviuoli in miele di fichi o vino cotto.
LE DUE VARIANTI
Siate generosi con la farcitura, i graviuoli devono essere ben amalgati.
D’altronde non c’è zucchero nell’impasto, quindi… abbondiamo!
Pronti per farli?
Carnevale è alle porte, la tradizione chiama… e noi, a questa, rispondiamo sempre!
Fateci sapere se provate la ricetta e come va!